mercoledì 16 aprile 2014

Interviste a Berardi & Milazzo dal blog Mondadori Comics

In concomitanza del lancio della nuova collana dedicata a Ken Parker, Mondadori Comics attraverso il suo blog, curato dall'ottimo Alessandro Di Nocera, pubblica una serie di interessantissime interviste agli autori Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, mirate a far conoscere ai lettori di Ken, tra le altre cose, alcune fonti di ispirazione del duo ligure per realizzare le proprie storie, gustosi dietro le quinte, dettagli tecnici e molto altro ancora...


Per leggere l'intervista qui Berardi prima parte: le origini di Ken Parker (pubblicata il 26 Marzo 2014)

Giancarlo, ciò che colpisce di Lungo Fucile, il primo episodio di “Ken Parker”, sono la ricchezza e la densità narrativa (accadono parecchie cose in un susseguirsi molto fluido degli eventi) unite al vasto respiro della storia e degli scenari. Aveva un’idea assai chiara e forte di cosa raccontare e di come raccontarlo.
Come procedeva nella stesura dello script?
 
"Quell’episodio poteva essere sviluppato tranquillamente in tre albi. C’è troppo materiale. Le cause? Inesperienza e timore dei “vuoti”.

Il plot, però, l’avevo ben chiaro in testa, e soprattutto il taglio realistico e aderente ai fatti storici, che allora era inusuale all’interno dei fumetti seriali italiani.

Il mio ritmo di scrittura era piuttosto lento, frutto di lunga elaborazione: non più di tre pagine al giorno."
 

N.1 collana Ken Parker Mondadori Comics

 


Per leggere l'intervista qui Milazzo prima parte: illustrando Ken Parker (pubblicata il 8 Aprile 2014)

Analizzando le tavole di “Ken Parker”, si nota fin dall’inizio un’esigenza di rompere la disposizione su tre strisce tipica degli albi prodotti da Bonelli. Sono presenti infatti vignette “sfalsate”, allungate in verticale, immagini panoramiche, addirittura – in “Omicidio a Washington” – una doppia splash page come non si era mai vista in un albo seriale riconducibile al format Bonelli. Come operava, in tal senso?
Queste scelte “registiche”, operate assieme a Berardi, trovavano l’appoggio incondizionato dell’editore di allora, la Cepim di Sergio Bonelli, oppure bisognava ricorrere a qualche mediazione?
 
"La regia di un racconto si divide sempre a metà con chi scrive i testi. Ognuno mette in campo la propria competenza e capacità creativa, con l’intento precipuo di finalizzare al meglio la comunicazione delle emozioni. L’editore non è mai intervenuto sulle nostre scelte, se non per aiutarci a entrare in sintonia con il suo lettore tipo, nel pieno rispetto degli equilibri su cui volevamo impostare il personaggio. È anche vero che la nostra esperienza editoriale era quella degli inizi, improntata unicamente sull’istinto.
Solo il tempo e il confronto creativo tra noi, a livello complementare, ci ha permesso di ottimizzare una forma narrativa personale."
 
 



Per leggere l'intervista qui Berardi seconda parte: l’umana avventura di Ken Parker (pubblicata il 16 Aprile 2014)
 
Caccia sul mare, primo capitolo di questa ideale trilogia, sembra un atto d’amore nei confronti di Melville, di Stevenson, di Conrad, un’avventura di ampio respiro proiettata verso l’infinito, in cui il mare, l’orizzonte, la notte sembrano inghiottirti…
 
"Il primo libro della mia infanzia è stato L’ultimo dei Mohicani, il secondo L’isola del tesoro. I liguri hanno il mare nel DNA. E io, l’avventura di Jim Hawkins – di cui possiedo una decina di edizioni – me la rileggo ogni tre-quattro anni. Ho sempre amato le storie di marinai e di pescatori: da Moby Dick a Nostromo, da Lord Jim a I Malavoglia.
La sfida dell’uomo contro la natura, la fatica del vivere.
L’esplorazione del mondo esterno come metafora di quello interiore."

 

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